L’artroprotesi all’anca

L’artroprotesi all’anca è l’intervento indicato nei casi di artrosi dell’anca.

Consiste nella sostituzione dell’articolazione dell’anca con componenti meccaniche che vanno a riprodurre l’anatomia ed il movimento dell’anca naturale non malata eliminando completamente il dolore.

Ma cos’è l’artrosi dell’anca?

L’artrosi dell’anca, chiamata anche coxartrosi, è una patologia degenerativa che coinvolge tutte le strutture articolari dell’anca.

E’ un’usura progressiva della cartilagine che porta al contatto diretto tra la testa del femore e l’osso del bacino.

Artrosi dell’anca

Le cause possono essere molteplici, tra le più comuni abbiamo l’obesità, alterazioni della normale anatomia dell’anca (come la displasia congenita), esiti di traumi, patologie metaboliche e infiammatorie croniche.
Ma ha una importante rilevanza anche la familiarità e l’attività lavorativa o sportiva praticata.

La coxartrosi interessa sia uomini che donne, in giovane età il sesso maschile è più interessato da questa patologia.
Le statistiche ci dicono che oggi circa l’8% delle persone con più di 60 anni ne soffrono.

La coxartrosi si presenta generalmente con un dolore all’inguine che si irradia verso il ginocchio, dolore che si accentua salendo le scale.
I pazienti lamentano difficoltà ad allacciarsi le scarpe ed infilarsi le calze.

Oltre ai sintomi riferiti dal paziente ed alla visita, è sufficiente eseguire una radiografia del bacino, che ci mostrerà i segni tipici dell’artrosi: riduzione dell’interlinea articolare, sclerosi ossea, formazione di tessuto osseo esuberante (osteofiti)

Nelle fasi iniziali si impostano programmi fisioterapici mirati, si intraprende una terapia antinfiammatoria e si possono eseguire infiltrazioni intrarticolari (PRP o cellule staminali adipose)

Nei casi di artrosi conclamata l’intervento è quello della PROTESI DELL’ANCA

L’intervento di protesi all’anca con tecnica Super-PATH

Il dott. Stefano Rossi è stato uno dei primi in Italia ad utilizzare questa tecnica mininvasiva per l’impianto della protesi all’anca.

Arrivata in Italia nel 2016, questa è l’unica tecnica veramente mininvasiva che, oltre a garantire una piccola cicatrice (solo 8 cm), permette il rispetto di tutti i tessuti attorno all’articolazione (capsula, legamenti, tendini, muscoli).

Grazie al risparmio di tutti i tessuti, la tecnica Super-PATH garantisce al paziente:

  • una minor perdita di sangue intraoperatoria
  • minor dolore postoperatorio
  • rischio pressocchè azzerato di complicanze postoperatorie (tipo le lussazioni)
  • recupero più rapido rispetto alle altre tecniche chirurgiche

La riabilitazione

I pazienti si alzano in piedi e camminano il giorno stesso dell’intervento, dopo 3 giorni fanno le scale ed hanno raggiunto un elevato grado di autonomia.

Nei pazienti più giovani si ha un precoce ritorno all’attività lavorativa e sportiva.

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Dott. Stefano Rossi

  • Chirurgia protesica mininvasiva dell'anca
  • Chirurgia protesica e artroscopica di ginocchio e spalla
  • Medicina rigenerativa articolare